Living-room Matsunaga-san

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Amore, adolescenza, cibo e coinquilini

Una giovane ragazza, Miiko, lascia la casa dei genitori per trasferirsi in una casa piena di coinquilini più grandi. Miiko faticherà a trovare il proprio posto in una dimensione così nuova, in cui non solo deve conoscere nuove persone, ma anche sé stessa. E si innamorerà. L’autrice Keiko Iwashita ci regala il più classico degli shojo.

Il coinquilino è quella creatura mitologica metà bollette insolute e metà capelli nella doccia. Ci sono solo tre contesti in cui un’intesa intima con un coinquilino è possibile: un video pornografico, un sogno inquietante e uno shojo. Fortunatamente, oggi ci si trova ad affrontare solo il terzo caso.La storia di Living-room Matsunaga-san è semplice: un’adolescente va a vivere con dei coinquilini adulti (ma comunque giovani!) e si innamora di quello che le sembra più burbero ma che al tempo stesso, a volte, svela il cuore di panna celato sotto una scorza durissimo. Ad avvicinarli saranno una serie di circostanze imbarazzanti e improbabili – e qui l’autrice ha attinto molto a fantasie comuni, inserendola in maniera piuttosto convincente. In generale vale per tutte le narrazioni,  ma più che mai nelle storie romantiche o – più o meno – erotiche: bisogna essere i primi a reputare interessante e stimolante una storia e le scene raccontate.

Sicuramente Living-room non si pone l’obiettivo di andare fuori dai binari dello shojo, ricalcandone atmosfere, situazioni e fantasie, ma è evidente che Keiko Iwashita ci creda fino in fondo; ed è proprio per quello che tutto fila liscio. Senza entrare in dettagli, in più momenti la trama cerca di far arrossire il personaggio – e chi legge – e il lettore, che sa esattamente e costantemente dove la storia andrà a parare nelle pagine successive, non vorrà tanto scoprire cosa succederà, quanto piuttosto vorrà vedere a tutti gli effetti la realizzazione di quella previsione. Con qualche eccezione ben congeniata dall’autrice.

Durante la lettura si ha l’impressione che si tratti di un mondo ben conosciuto dall’artista. I problemi quotidiani tra i coinquilini esistono e sono illustrati in maniera molto specifica, e sembra che tra Giappone e Italia non ci sia un divario poi così vasta. Tolta, ovviamente, la presenza di una coinquilina adolescente e la relativa love story impacciata con un affascinante designer (il cui volto è comunque bello, liscio e giovanissimo). Al di là del dibattito che potremmo aprire ora sui dettagli questa singola faccenda, è fondamentale porre l’attenzione sul fatto che tutta la storia è raccontata costantemente, senza eccezioni, dal punto di vista della ragazza. Non ci sono scene in cui lei non sia presente, in cui la perdiamo di vista o in cui non siamo sicuri di come lei si sente: riguardo alle sensazioni e alle emozioni di lei non possiamo avere dubbi, sia per l’espressività dei personaggi (incluse le deformazioni anatomiche più tipiche dei manga, efficaci ieri come oggi, domani e dopodomani), per la costruzione della scena stessa – e qui ha un ruolo fondamentale la regia e la composizione delle vignette all’interno della tavola – e dei dialoghi, ma anche per la presenza dei balloon-pensiero, di mini infografiche – molto classiche – che commentano alcuni dettagli. Anche la prima splash page di ogni capitolo è incentrata sui pensieri della protagonista.

Tutto questo è reso possibile dai disegni di Iwashita, il cui tratto leggero, chiaro e semplice le ha permesso di dare spazio e visibilità ai dettagli – e ai testi – più importanti. Come già detto, la stessa composizione visiva delle scene ci permette di farci empatizzare ancora di più con i personaggi.

A proposito di immedesimazione e di immersività, non va tralasciato un dettaglio: questo manga fa venire fame. In diversi passaggi rilevanti della storia i personaggi cucinano o mangiano, e le inquadrature indugiano con insistenza sulle pietanze. Ripetutamente. E da lì è facile immaginare di essere uno dei personaggio. Lei ha fame, tu – lettore – hai fame.

E questa è una grossa qualità, pur essendo un aspetto secondario. Non è neanche vagamente un fumetto incentrato sul cibo, eppure in questo momento l’impulso di andare in cucina e aprire la dispensa si sta facendo sempre più spazio.Se cercate una storia d’amore, uno shojo classico, in grado di farvi arrossire e sciogliere il cuore (questo anche al di là del romance, è comunque la storia di crescita di una ragazza smarrita in un mondo nuovo immenso, e anche in questo è facile empatizzare) Living-room Matsunaga-san è quello che cercate. Soprattutto in orario aperitivo.

Recensione di Andrea Fasano

Per motivi familiari, Miiko è costretta a trasferirsi nella share house gestita dallo zio. La ragazza si ritrova così a dover svolgere le faccende domestiche, una cosa a cui non era per niente abituata, e ad abitare con dei coinquilini un po’ singolari. In particolare Matsunaga, il più grande del gruppo, le incute un po’ di timore, ma con il passare dei giorni scoprirà che in realtà è un ragazzo molto premuroso…

Ha inizio una romantica serie incentrata su una convivenza non sempre facile… che vi farà battere forte il cuore!Living-room Matsunaga-san è già disponibile in fumetteria!