I mille figli del Ciclope: i Thousand Sons ritornano!

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Nonostante l’arrivo degli scintillanti Adeptus Custodes, i nemici dell’Imperium continuano a vessare la galassia: questa settimana vede il ritorno dei Thousand Sons, gli Space Marine del Caos al servizio di Tzeentch, il Dio degli inganni e della stregoneria. La storia di questa Legione è una delle più disperate e controverse di tutta la storia di Warhammer 40,000 e in questo articolo daremo uno sguardo ai momenti salienti della loro ascesa e caduta.

Un pianeta di sapienza

La storia della Legione inizia su Prospero, un pianeta umano da sempre dedito alla conoscenza e allo studio di poteri psichici. È proprio su questo mondo che Magnus Il Rosso, uno dei Primarchi perduti dell’Imperatore, viene scaraventato ancora neonato dalle forze ostili degli Dei del Caos. In civiltà meno illuminate la sua pelle rosso fuoco e il suo unico occhio lo avrebbero probabilmente condannato a una morte precoce, ma qui il giovane Magnus viene accolto e celebrato per le sue doti di apprendimento fuori dal comune, tanto che in breve cresce e diventa uno degli psionici più potenti mai esistiti. Quando anni dopo l’Imperatore giunge su Prospero trova suo figlio, ora un gigante monocolo, in una posizione di potere e gli cede istantaneamente il comando della sua Legione: i Thousand Sons, la Stirpe dei Mille.

La legione difettata

Purtroppo, i Thousand Sons hanno un problema: nonostante un innato talento per i poteri psionici superiore a quello di qualunque altra Legione, i suoi membri sono soggetti a mutazioni orribili che li devastano nel corpo e nella mente, rendendoli instabili e scarsi di numero (da cui il nome), a tal punto che l’Imperatore è costretto a ritirarli dal servizio attivo della Crociata. Magnus, amando i suoi figli sopra ogni cosa, riesce a risolvere il problema con la sua conoscenza di rituali e stregonerie antiche, compiendo senza saperlo i primi passi verso la dannazione eterna…

Il consiglio di Nikea

Non tutti condividono col Ciclope Rosso il suo amore per le conoscenze proibite: molti suoi fratelli, soprattutto il barbaro Leman Russ e Mortarion, che aveva subito abusi psionici nella sua giovinezza, si muovono per porre un freno all’uso di questi poteri occulti. L’Imperatore convoca così il Consiglio di Nikea, dove verrà espressamente vietato alle Legioni di Space Marine l’utilizzo di tali pratiche. Magnus, completamente contrario alla decisione, continua in segreto lo studio della stregoneria, convinto di fare del bene. Nemmeno immagina quanto si sbaglia.

La morte del sogno

Quando Horus tradisce l’Imperatore dando inizio all’Eresia, Magnus ne viene a conoscenza e decide di avvisare immediatamente suo padre. L’Imperatore è però sulla Terra e completamente irreperibile, e il Re Stregone di Prospero si decide allora a tentare qualcosa di impossibile: contattare suo padre tramite proiezione mentale, infrangendo i possenti scudi psichici del suo palazzo. Per farlo richiede l’aiuto di entità del Warp, ma si accorge troppo tardi dell’errore: è infatti Tzeentch, Dio del Caos della stregoneria, che lo aiuta a distruggere le barriere permettendo così ai demoni di invadere la Terra, distruggendo completamente il lavoro dell’Imperatore. Scosso dall’enormità del suo errore, Magnus si prepara alla sua punizione, che rapidamente giunge sotto forma della Legione degli Space Wolves mandati a prelevarlo per avere spiegazioni. Ma, di nuovo, gli Dei del Caos hanno piani diversi.

Prospero brucia

Quello che doveva essere un semplice arresto si trasforma in una guerra planetaria: ordini falsi fanno sì che Leman Russ e i suoi Lupi bombardino Prospero per distruggerlo, e nonostante Magnus sia più che disposto ad arrendersi i suoi figli la pensano diversamente. I Thousand Sons affrontano i Lupi sul campo di battaglia, spada a catena contro bastone psichico, Rune di protezione contro devastanti incantesimi. Alla fine lo stesso Magnus scende in campo per proteggere la sua amata Legione, ma il Re Lupo lo sconfigge e gli spezza la schiena. Con le ultime forze, Magnus chiede nuovamente aiuto a Tzeentch, ormai suo patrono: i Thousand Sons vengono magicamente teleportati lontano, sul nuovo Pianeta degli Stregoni all’interno del Warp. Ogni speranza di redenzione è oramai perduta; la Stirpe dei Mille adesso appartiene al Caos.

Il potere della Rubrica

Finita l’Eresia di Horus, ciò che resta della Legione deve affrontare un nuovo problema: le mutazioni che tanto Magnus aveva faticato a debellare sono tornate, e più gravi che mai: la Legione rischia di nuovo l’estinzione mentre sempre più Space Marine mutano in sbavanti Progenie. Questa volta è Ahriman, il discepolo prediletto di Magnus, a tentare di risolvere il problema creando la Rubrica, un potente incantesimo atto a debellare le mutazioni. Il sortilegio funziona… troppo bene. I corpi dei Thousand Sons, eccezione fatta per i più potenti stregoni, vengono inceneriti all’istante, e i possenti guerrieri diventano poco più che spiriti che infestano corazze senza vita. Nonostante Ahriman consideri questo un successo, un test finale che ha diviso i forti dai deboli, Magnus è di parere contrario e solo l’intervento diretto di Tzeentch impedisce che uccida il suo discepolo, limitandosi a un esilio permanente.

Vendetta, infine!

Dopo diecimila anni di battaglie, Magnus si ricongiungerà al figliol prodigo in quello che è uno dei suoi piani più arditi: grazie al ritorno dei Wulfen, i mostruosi Space Wolves mutati, fa accusare la Legione di Leman Russ di Eresia costringendola a combattere contro lo stesso Imperium, facendo sì che i Lupi possano subire la stessa sorte toccata ai suoi figli. Nonostante l’inganno venga svelato, la confusione che ne deriva permette ai Thousand Sons di lanciare un massiccio attacco al sistema Fenris infliggendo pesanti perdite agli Space Wolves e permettendo il compiersi di un rituale che permette al Pianeta degli Stregoni di uscire dal Warp, proprio vicino al mondo natale degli odiati nemici. Cosa starà tramando ora il Ciclope Rosso, ancora pieno di furia e risentimento per gli eventi di dieci millenni fa? Solo il tempo potrà dirlo…

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