Topolino, steampunk e Francia: tutto ciò che non sapevamo di volere
Topolino, Minni e Pippo ci portano in un’avventura steampunk bella in modo assurdo, scritta da Denis-Pierre Filippi e disegnata da Silvio Camboni. L’arte della (fu) Accademia Disney italiana si contamina ancora una volta con il fumetto francese, e noi lettori abbiamo solo che da guadagnarci.

Partiamo dal punto di vista dei lettori con una premessa che va dal generale al particolare.
Una ventina di anni fa, gli autori Disney italiani provarono ad aprire nuove vie. Da un lato si sfidarono dall’interno i paletti imposti a livelli internazionale dalla casa del topo (con l’epopea di PK, Witch, Mickey Mouse Mistery Magazine e, in seguito, X-Mickey e Monster Allergy); dall’altro Barbucci e Canepa, veterani Disney, si allontanarono e raggiunsero la consacrazione artistica in Francia, con Skydoll.
Negli ultimi anni anche il grande pubblico italiano, forse più educato alla lettura di fumetti autoconclusivi, ha pienamente apprezzato graphic novel di autori di Topolino come Turconi e Radice (che non hanno bisogno di presentazioni). Ancora, qualcos’altro è cambiato, anche nei lettori.
Di recente la Panini sta provando a far uscire anche in edicola dei cartonati alla francese con storie inedite, ed è così che è stato spianato il terreno alla ripubblicazione di opere già pubblicate all’estero da autori italiani. Arriviamo quindi a Mickey e l’oceano perduto, di Denis-Pierre Filippi e Silvio Camboni.
Camboni – che ha già avuto modo di sperimentarsi più volte nel mercato francese – è un disegnatore di Topolino veterano e chi è nato dagli anni ‘90 in poi è cresciuto leggendo le sue storie, anche senza saperlo. Per quanto possa non essere tra i nomi più noti per i lettori occasionali del Topo , è uno dei pilastri della Disney italiana attuale. Se in questa sede ci concentreremo su di lui non è per campanilismo, ma per ammirazione.

Lo stile di Camboni è sempre stato estremamente personale, espressivo e facilmente leggibile. Sia su Topolino che su testate più di genere, come Mickey Mouse Mistery Magazine, i suoi disegni hanno puntato alla semplicità e alla chiarezza, con un’attenzione al dettaglio che non è mai andata a scapito della composizione complessiva della vignetta. La linea chiara lascia spazio a dei tratteggi ricchi (spesso a linea continua e tratti paralleli, che ci rimandano a un certo tipo di fumetto francese) ma mai opprimenti o caotici, volti di volta in volta a ricreare la giusta atmosfera. Ma sempre con uno stile coerente e umoristico. Camboni si trova a suo agio sia negli ambienti urbani che nella natura, riuscendo a far immergere il lettore come pochi altri autori.

Siamo cresciuti ridendo con Zio Paperone e i dirigibili irresistibili e rimanendo con il fiato sospeso con Topolino e le leggende metropolitane, ma abbiamo anche subito il fascino del mare aperto e dei porti ottocenteschi con il primissimo episodio de Le Storie della Baia, realizzato proprio da Camboni. Poi Camboni è andato in Francia disegnando tutt’altro, pur rimanendo nei nostri cuori come autore fisso di Topolino.
E, nel 2017, abbiamo visto sui social qualche immagine di un suo fumetto Disney edito in Francia. Il primo sentimento è stato di invidia. Non un’invidia nazionalista alla “ridateci la Gioconda”, quanto piuttosto il timore di dover aspettare troppo tempo per poter leggere un’opera così bella.

Tavole da sgranare gli occhi, di una ricchezza ed eleganza clamorose e con dei colori pittorici ed evocativi che non siamo abituati ad associare al suo stile. Una logica fusione dello stile adottato su Topolino e dei suoi lavori francesi (prendiamo ad esempio il suo Le Voyage Extraordinaire, sceneggiato anch’esso da Denis-Pierre Filippi). Sarebbe anche sciocco descrivere più nel dettaglio quei disegni, dal momento in cui ora finalmente possiamo vederle stampate.
Perché sì, Mickey e l’oceano perduto è finalmente arrivato in Italia. Si può essere appassionati del disegno Disney, o di steampunk, o di fumetti francesi, o di fumetto umoristico, o semplicemente di un fumetto artisticamente meraviglioso realizzato con il solo scopo di farcelo rileggere più e più volte; poco importa a quale categoria apparteniate, tutti dovrebbero almeno sfogliarlo.
Recensione di Andrea Fasano
Il primo numero di una nuova, straordinaria serie di graphic novel internazionali offre in anteprima ai lettori italiani un capolavoro ideato e sceneggiato da Denis-Pierre Filippi, illustrato da Silvio Camboni e colorato da Gaspard Yvan e Jessica Bodart. Gli intrepidi Topolino, Pippo e Minni catapultati in un’indimenticabile vicenda dal sapore steampunk. Avventura, azione, umorismo e poesia in una meravigliosa prova d’autore destinata a entrare di diritto nella Storia del Fumetto.
Topolino e l’oceano perduto è già disponibile in fumetteria!